Stop alla cessione del credito ed allo sconto in fattura: cosa cambia per le famiglie

Bonus sconto in fattura

L’improvviso stop allo sconto in fattura ed alla cessione del credito, in vigore dal 17 febbraio 2023, cambia le regole per i bonus edilizi.

Il cambiamento riguarda non solo il discusso Superbonus, ma anche altri incentivi come l’Ecobonus ed il Bonus Casa, utilizzati per l’installazione degli impianti fotovoltaici, dei condizionatori e per la sostituzione delle vecchie caldaie con le caldaie a condensazione, i sistemi ibridi e le pompe di calore. Vediamo allora cosa cambia per le famiglie con lo stop allo sconto in fattura ed il ritorno alle sole detrazioni fiscali.

Sommario

Sconto in fattura

Come funziona lo sconto in fattura e perché è stata tolta questa possibilità

Bonus Edilizi

Lo sconto in fattura ha contribuito in maniera decisiva al successo dei bonus edilizi, in particolare del Superbonus, nel corso degli ultimi anni. Il motivo è presto detto: a differenza delle normali detrazioni fiscali e della cessione del credito, lo sconto in fattura consente di non dover pagare l’intera somma dovuta per i lavori all’azienda installatrice, in quanto l’importo del bonus viene già scontato in fase di pagamento.

Immaginiamo quindi di dover montare un climatizzatore con il Bonus Casa 50%: se l’importo totale dei lavori è di 4.000 euro, il cliente si trova a dover pagare all’installatore “solo” 2.000 euro.

La cessione del credito, perché è diversa dallo sconto in fattura

Lo sconto in fattura non va confuso con la cessione del credito che, invece, prevede comunque il versamento all’installatore dell’intera somma dovuta per i lavori. Tornando all’esempio del condizionatore da 4.000 euro con Bonus 50%, il committente deve quindi pagare i 4.000 euro all’installatore, ma può trasferire il credito del bonus ad un altro soggetto che, nella maggior parte dei casi, è una banca o una finanziaria.

In sintesi, la differenza sostanziale tra lo sconto in fattura e la cessione del credito sta nel fatto che, nel primo caso, lo sconto del bonus viene erogato direttamente in fattura, mentre nel secondo caso c’è un trasferimento della detrazione fiscale.

Il problema dei crediti incagliati che ha causato il blocco della cessione per i bonus edilizi

Lo stop allo sconto in fattura ed alla cessione dei crediti è dovuto al successo oltre ogni aspettativa dei bonus edilizi, in particolare legati al Superbonus con soglie di spesa molto alte. Un ruolo decisivo lo hanno avuto anche gli aumenti esorbitanti dei prezzi per materiali e manodopera, senza dimenticare le truffe scoperte in tutta Italia dalle forze dell’ordine.

I crediti derivanti dai bonus si sono accumulati a tal punto che il sistema bancario non è più stato in grado di smaltirli, lasciandoli così bloccati nei cassetti fiscali. Si parla quindi di crediti incagliati, perché sono a tutti gli effetti esistenti, ma non possono essere incassati perché il sistema ha ormai raggiunto il limite d’acquisto.

Chi può ancora accedere ai Bonus con lo sconto in fattura e la cessione del credito?

Nonostante lo stop del 17 febbraio 2023 allo sconto in fattura ed alla cessione del credito, arrivato con il Decreto Legge n. 11 del 16 febbraio 2023, è previsto che il blocco non riguardi chi prima dello stop ha già presentato:

  • Per il Superbonus – la CILAS (edifici diversi dai condomini); CILAS e delibera assembleare (condomini); istanza per l’acquisizione del titolo abilitativo (edifici con demolizione e ricostruzione);
  • Altri Bonus Edilizi (Ecobonus, Bonus Casa, Sismabonus) – richiesta del titolo abilitativo; inizio lavori; contratto definitivo di compravendita (Sismabonus).
Richiedere sconto in fattura

In attesa di sapere se lo sconto in fattura e la cessione del credito verranno ripristinati, anche se con modifiche che potrebbero riguardare l’ISEE del richiedente, è dunque importante evidenziare che ci sono diversi casi in cui i lavori potranno proseguire con le vecchie modalità.

Bonus caldaia a condensazione

I Bonus Edilizi restano validi con la detrazione fiscale senza sconto in fattura o cessione del credito

Detrazioni fiscali per bonus edilizi

Lo stop allo sconto in fattura ed alla cessione del credito non significa che non è più possibile usufruire dei Bonus Edilizi, ad esempio per l’installazione di un impianto fotovoltaico, per la sostituzione della caldaia o per il montaggio dei condizionatori.

Restano infatti in vigore le detrazioni fiscali per Ecobonus e Bonus Casa che consentono di risparmiare fino al 65% sulle spese complessive per i materiali e la manodopera. Le famiglie italiane che vogliono usufruire degli incentivi fiscali, quindi, possono portare in detrazione la spesa in 10 anni, con quote annuali dello stesso importo.

Ad esempio, chi acquista un climatizzatore e spende 4.000 euro per i lavori, con il Bonus Casa 50% può portare in detrazione 2.000 euro, ovvero 200 euro all’anno per 10 anni.

I Bonus con detrazione fiscale disponibili per fotovoltaico, caldaie e condizionatori

  • Installazione dell’impianto fotovoltaico: Bonus Casa 50% che si applica sul costo complessivo dei lavori, quindi per i materiali e la manodopera. L’incentivo vale anche per i sistemi di accumulo, le colonnine di ricarica delle auto elettriche e per gli altri dispositivi montati contestualmente all’impianto fotovoltaico.
  • Sostituzione della caldaia: Ecobonus 50% se si sostituisce la vecchia caldaia con un modello a condensazione in Classe A o superiore; Ecobonus 65% se oltre ad installare una caldaia a condensazione, oppure un sistema ibrido o una pompa di calore, si montano anche i sistemi di termoregolazione evoluti appartenenti alle classi V, VI oppure VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02.
  • Installazione dei climatizzatori: Bonus 50% per chi decide di installare i climatizzatori in Classe A+ o superiore.
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